Riporto, in occasione del compleanno di Carletto, quello che ho scritto sulla nostra speciale classifica allenatori lo scorso anno. Aggiungo i pensieri dei suoi pupilli, Totti e Baggio, ed una poesia in rima verace
Ecco perché Carletto è e sarà sempre il mio preferito:
“Un cane sciolto, un navigatore solitario, un professionista e un uomo perbene” questa definizione di sè l’ho sempre trovata calzante anche per me. Sincero, appassionato e concreto (il calcio è una questione di obiettivi in rapporto ai mezzi che hai), dalla stoccata pungente (applausi per aver zittito Varriale) e dalla corsa irrefrenabile (è divenuta leggenda quella sotto la curva dell’Atalanta). Suo il record di panchine in serie A (795). Ha avuto l’onore di allenare due campioni come Totti (agli inizi della carriera) e Baggio (alla fine). A proposito di Roby, grazie perché non si è mai sognato di toglierlo dal campo e a differenza di altri lo ha valorizzato veramente…per me vedere una partita senza di lui è come entrare nella Cappella Sistina senza poter ammirare gli affreschi di Michelangelo. Grazie perché ha la capacità rara di semplificare. A chi voleva una graduatoria tra i due fuoriclasse rispose con una pregevole metafora culinaria: “Che vuoi mangiare? I fagioli o la salsiccia? Come so bone le salsicce coi fagioli!”. Caro son Carletto che ho avuto il piacere di sentire al telefono, vorrei avere in virtù dei sacrifici fatti, MAGARA eh, un pizzico di puntini puntini….dopo prendiamo insieme la rincorsa e festeggiamo con salsicce e fagioli? Nettuno del calcio dal tridente mai stridente
Le parole di chi ti ha vissuto all’inizio, Francesco Totti:
“Mister, ci siamo conosciuti che avevo 16 anni, ero un ragazzino! Mi hai fatto crescere come uomo e come calciatore. Mi hai difeso, mi hai spronato e mi hai fatto tenere la testa sulle spalle ad un’età difficile. Chissà come sarebbero andate la mia carriera e la mia vita se non ci fossi stato tu… Ma ci sei stato e io mi sento fortunato, onorato ed orgoglioso di aver conosciuto una persona splendida come te che non smetterò mai di ringraziare! Ci vorrebbero tanti Carletto Mazzone anche nel calcio di oggi! Auguri per i tuoi “primi” 80 anni!”
Le parole di chi ti ha vissuto alla fine, Roberto Baggio:
“Caro mister, raggiungi un traguardo importante e volevo dirti quale enorme privilegio sia stato vivere insieme a te, a Brescia, tre anni della mia carriera. Ti sarò sempre grato e riconoscente, rimpiango solo di averti incontrato troppo tardi. Il legame tra di noi, però, è stato subito speciale. Ho apprezzato il Mazzone professionista e ho amato l’uomo Carlo; sei dotato di una sensibilità senza pari, da fuoriclasse. Vedo con piacere che l’Italia intera ti sta celebrando, ti meriti questo affetto perché sei un mito vero e autentico. Io ti lascio ai festeggiamenti in famiglia, so che stai bene e verrò presto a trovarti e abbracciarti. Tanti auguri Carletto, sei grande”.
Sarebbe bello…Sor Magara
Sarebbe bello ce fosse sempre un sor Magara ner carcio
E invece qua va tutto a rotoli, vedo marcio
Lo sport più bello der monno è quello dell’occhi tua
Di chi crede ner tocco der fantasista che te placa la bua
Troppi sordi e poco core, nessuno prende più la rincorsa
Pe digliene 4 alla curva maleducata, pe chiudeli nella morsa
Fateme crede ancora ner sogno da bambina
La felicità è: er pallone a Totti, a Baggio e di chi come te li abbina!
Auguri allenatore dei sogni, auguri al mister di tutti. Grande Carletto!
Foto prese da: Blog di Sport, Corriere Giallorosso e Reggio nel Pallone
Erika Eramo