Il tecnico giallorosso si è espresso sulla stagione appena conclusa ma anche sul futuro. A fargli eco anche il Ds Monchi che ha parlato di Alisson…
Nella location del salone d’onore del CONI questa mattina Eusebio Di Francesco ha ricevuto il “premio Bearzot”. Il tecnico giallorosso è stato eletto quasi con l’unanimità come il miglior allenatore italiano del 2018. L’ex Sassuolo ha “vinto il derby” con Simone Inzaghi che però lo stesso Eusebio ha elogiato e scelto a sua volta come vincitore, se ipoteticamente gli fosse toccato il compito di fare un nome. Inzaghi per la gestione del gruppo, Gasperini per ciò che ha fatto in Europa con l’Atalanta e per la sua ricerca di un calcio propositivo: queste le motivazioni di Di Francesco che hanno accompagnato le sue particolari nomination. Il tecnico abruzzese succede a Maurizio Sarri nella storia degli allenatori italiani che hanno ottenuto il premio Bearzot (la prima edizione nel 2011, vincitore Cesare Prandelli). Parole al miele anche per il tecnico del Napoli vice-campione d’Italia, alla cui idea di fare calcio Di Francesco ha detto di avvicinarsi un po’ di più.
Ad Allegri invece, che con la Juve “ha fatto qualcosa di straordinario perché non è mai facile vincere in modo così consecutivo“, Di Francesco si sente accomunato nell’idea di “gestire il gruppo“. Un obiettivo importante, quest’ultimo, perché è anche da qui che deve passare il processo di crescita della Roma per migliorare il terzo posto in campionato e, se possibile, restare super competitiva in Champions anche la prossima stagione. Una crescita legata senza dubbio al mercato e alla possibilità di aggiungere qualità all’organico giallorosso. “Dalla difesa al centrocampo e all’attacco: per migliorare questa rosa dobbiamo toccare tutti i reparti“.
Tutti tranne uno probabilmente, la porta. Perché lì c’è quello che attualmente può essere considerato uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, il brasiliano Alisson. Nel pomeriggio, durante la tradizionale kermesse di fine stagione con i premi Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) Roma, il ds giallorosso Monchi, ironico ed emozionato, ha avuto modo di toccare l’argomento, scherzandoci un po’ sopra: “Se Alisson va via torno a fare il portiere e non so se sono pronto per giocare, perciò è più normale che lui rimanga qui“. Blindato almeno a parole anche Dzeko: “Lui resta, mi aspetto che la prossima stagione sia ai livelli di quella appena conclusa“. Tenere i big e farne sbarcare altri a Trigoria per mettere in bacheca un trofeo importante è l’auspicio condiviso tra Monchi ed il miglior allenatore italiano del 2018 e, soprattutto, della Roma di fede giallorossa, tra cui corre un grande feeling, sottolineato ripetutamente. Di Francesco ha ricevuto anche il Premio Arancio dal dg Mauro Baldissoni e Luigi Ferrajolo, presidente dell’Ussi.
Alla domanda su quale giocatore vorrebbe in squadra ha prontamente ribattuto: “Ce l’ho già, è Under. Credo che più che andare in giro a cercarne di nuovi, bisogna tenersi i propri, per fargli sentire ancora di più questo senso di appartenenza nei confronti della Roma e di questa città, della passione che abbiamo” mentre si è detto dispiaciuto della mancata convocazione di Nainggolan al Mondiale pur rimanendo diplomatico: “Non sono Martinez. Mi dispiace per il ragazzo e il calciatore perché per noi è importante, ma il Belgio ha scelto questo. Non vivo il contesto e non sono in grado di poter giudicare le scelte che va a fare un c.t.“. Presente non solo nei discorsi anche il gioiellino turco Cengiz Under, che ha ricevuto il premio Limone. Ha ringraziato il mister di avergli dato fiducia, parlando poi del futuro: “Sono molto contento di ricevere questo riconoscimento al mio primo anno a Roma, ho ancora tantissime altre cose da far vedere qui, voglio migliorare negli anni”.
Eusebio Di Francesco con Simona Rolandi, conduttrice dell’evento insieme a Jacopo Volpi
I Direttori di Passione del Calcio con Jacopo Volpi e Simona Rolandi
Fonte foto: sportface.it, corrieredellosport e romanews
Federico Vitaletti e Erika Eramo