Può un calciatore, il più forte in attività, decidere di mettersi a studiare e trovare l’ispirazione, nel momento clou della finale di Champions League, niente di meno che ne “L’Infinito” di Giacomo Leopardi? Sembra assurdo eppure…
Al teatro Agorà di Roma ieri sera è andata in scena una commedia decisamente attuale. In questi giorni infatti non si fa che parlare dell’addio al calcio di Francesco Totti. E’ a lui chiaramente dedicata la pièce “Il campione e il professore” diretta da Massimo Morlando. Ad incarnare “er Pupone”, interpretando il personaggio di Francesco Fortis, soprannominato per le doti eccelse “punizione divina”, Christian Patanè. Capitano romano e romanista, osannato dai fans, sta per abbandonare il calcio giocato. La tv ci dice che ha tutto: fama, sponsor, successo, una velina come presunta fidanzata (Chiara Leoni interpretata da Marilina Marino). Arrivato a 36 anni cosa gli manca?Il record di 50 gol su punizione in carriera (arriverà, sta a quota 49), la Coppa dei Campioni e un minimo di cultura e di educazione. Un’altra cosa gli manca, anche se non lo sa: un futuro. Kuragin, il dirigente della sua squadra, invischiato in storie di corruzione che rischiano di saltare fuori, gliene sta costruendo uno: sarà Fortis a sostituirlo alla dirigenza, ma converrà dargli una parvenza di serietà e fargli prendere il diploma in un centro studi compiacente.
Fortis, però, incontra il professore sbagliato al momento sbagliato: Antonino Natoli (un effervescente Antonio Coppola), docente sull’orlo di una crisi di nervi. 45 anni, un matrimonio fallito alle spalle, Natoli non ha la tv da 20 anni e non legge i giornali, sirene portatrici di menzogne e distrazioni. Il suo mondo è tutto nei libri… Il suo unico contatto col mondo è la figlia, Silvia, infatuata proprio di Fortis, suo mito da sempre. Tra svariate avventure e colpi di scena, il nostro Campione si dovrà trovare a fronteggiare mille difficoltà e rimarrà stupito nel constatare che a volte la soluzione che cerchi possa trovarsi dove non la cercheresti mai: cioè in un libro, più precisamente in una poesia, scritta quasi 200 anni fa. Davanti la barriera, oltre la siepe, si può accarezzare un sogno:
“ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura…”
Uno spettacolo che vuole far riflettere (sul clichè calciatore-velina, mestieri divenuti ormai i nuovi miti dei giovanissimi o di come si possa risolvere un problema leggendo una pagina de “La coscienza di Zeno” di Svevo e una poesia di Leopardi), ma soprattutto divertire, in una girandola di situazioni e personaggi che lo rendono adatto a tutti, dai 5 ai 90 anni. Pensato per chi ama il teatro, ma anche e soprattutto per chi ama il cinema: il soggetto ha vinto un Premio per il cinema della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la sceneggiatura è stata finanziata dal dipartimento cinema del Mibact. Una commedia che nella sua semplicità e nel suo ritmo tambureggiante fa gol nel cuore del pubblico, facendo passare una serata diversa, pur rimanendo ancorati alla stretta attualità.
CAST
Christian Patanè nel ruolo di Francesco Fortis (il Campione)
Antonio Coppola nel ruolo di Antonino Natoli (il Professore)
Andrea Villanetti nel ruolo dell’Ingegner Kuragin
Marilina Marino nel ruolo di Chiara Leoni
Sara Marrone nel ruolo di Silvia Natoli
Francesco Caponera nei ruoli di Corradini e Riccardino
Renzo Imbroinise nel ruolo di Pino
TEATRO AGORÀ – Via della Penitenza, 33 – Roma (Trastevere)
Dopo la prima di ieri sera in scena:
– giovedì 1 giugno alle ore 21:00
– venerdì 2 giugno alle ore 17:00 e alle ore 21:00
– sabato 3 giugno alle ore 17:00 e alle ore 21:00
Per info e prenotazioni: Ass. Cult. Mamà Mamò – mamamamo2017@gmail.com – 3488542313
BIGLIETTO INTERO: € 13
Tessera associativa annuale del Teatro Agorà: € 2 (obbligatoria)
Erika Eramo
