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David Neres: il dodicesimo uomo

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L’esterno brasiliano è partito costantemente dalla panchina in campionato, ma a suon di gol e assist è riuscito lo stesso a ritagliarsi un ruolo da protagonista nell’ottimo inizio di stagione del Napoli 

Nel calcio e non solo il tempismo è fondamentale. Basta poco per trasformare una prestazione positiva in negativa e viceversa. Talvolta è sufficiente anche un solo minuto di eccellenza per cancellarne 89 di mediocrità. Al giorno d’oggi poi, con il numero delle partite che aumenta costantemente e col regolamento che consente cinque sostituzioni, le rose delle squadre si sono allargate dando maggiore importanza e centralità a chi subentra dalla panchina. Avere riserve di qualità è imprescindibile per qualsiasi club aspiri a diventare un top team, tant’è che alcuni allenatori sostengono di avere non 11 ma 25 titolari. 

Neanche un tecnico poco propenso al turnover come Antonio Conte può ignorare il fatto che l’ottimo avvio di stagione del suo Napoli (capolista in Serie A dopo 7 giornate) è merito anche di un ragazzo che quasi mai compare nella formazione iniziale dei partenopei, ma che ogni volta che subentra fa la differenza: David Neres. Classe 1997, brasiliano di nazionalità e di indole, Neres è nato e cresciuto calcisticamente a San Paolo, squadra con la quale esordisce tra i professionisti nel 2016, a 19 anni. Dopo pochi mesi nel campionato brasiliano, ecco il grande salto in Europa. Lo scova l’Ajax, che lo acquista per 12 milioni di euro nel mercato di gennaio del 2017. 

Trascorso un periodo di fisiologico ambientamento, Neres diventa un elemento cardine dei lancieri. Nella sua prima stagione completa in Olanda va in doppia cifra sia di gol che di assist arrivando ad un totale di 28 G/A in appena 37 presenze. Una media impressionante, ma non casuale. L’anno dopo infatti il bottino totale di reti e assistenze è pressoché identico (27) e la stagione dell’esterno brasiliano è impreziosita dalla vittoria dell’Eredivisie e dal grande cammino in Champions League che compie il suo Ajax, sfiorando la finale. In quell’edizione dell’ex Coppa dei Campioni, Neres mette a referto 3 gol di cui uno nell’andata dei quarti di finale contro la Juventus

Sembra il preludio di un ulteriore salto di qualità per David, con diversi top team europei che mettono gli occhi su di lui. Invece Neres rimane all’Ajax e, complici anche molti infortuni, le stagioni successive non sono neanche lontanamente entusiasmanti come le prime due. Nel gennaio del 2022 passa allo Shakhtar Donetsk per 18 milioni di euro, ma a febbraio scoppia la guerra in Ucraina e per mesi il ragazzo di San Paolo non vede il campo peggiorando ulteriormente la sua condizione fisica. A giugno passa poi al Benfica per circa 15 milioni di euro. Con i portoghesi, Neres ritrova progressivamente continuità a livello di presenze e prestazioni, vincendo da protagonista campionato e Supercoppa di Portogallo nel 2023. 

Lo scorso agosto, negli ultimi giorni di mercato, il Napoli lo ha acquistato per 28 milioni di euro più 2 di bonus per rinforzare la rosa a disposizione di Antonio Conte. L’esborso economico per il giocatore brasiliano, nonché la sua qualità, sembrava che gli potessero garantire un posto da titolare insieme agli altri illustri nuovi arrivati (BuongiornoMcTominay, Gilmour Lukaku). Conte invece, per avere più equilibrio tattico, gli ha per il momento sempre preferito Politano sulla fascia destra, inserendolo ogni volta a partita in corso. Neres però, considerando il minutaggio a disposizione, ha già avuto un impatto incredibile. In soli 139 minuti giocati in totale tra Serie A Coppa Italia, ha messo a referto 2 gol e 4 assist. In pratica, ogni 20 minuti circa, Neres o segna o fa segnare. Una media impressionante per quella che, numeri alla mano, è finora la miglior “riserva” della Serie A

Luca Missori

(Fonte immagine: UltimecalcioNapoli.it)

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