Il giornalista Sky: “Ci sono più meriti della Juve che demeriti del Napoli in questo campionato”
Per una panoramica sul finale di stagione abbiamo intervistato Massimo Tecca, noto giornalista di Sky.
Più meriti della Juventus o demeriti del Napoli in questo duello scudetto?
Più meriti della Juve perchè ogni volta riesce a superare se stessa. I bianconeri con la ferocia hanno demolito le risorse mentali del Napoli. Allegri sta compiendo un lavoro eccezionale.
Gli azzurri hanno mollato poco prima della fine anche se nello scontro diretto avevano dimostrato di essere ormai all’altezza della Juve. Il Napoli è una squadra che produce tanto gioco offensivo e mi stupisce che abbia segnato meno rispetto alla Juventus.
Se Lazio-Inter dovesse essere decisiva Simone Inzaghi dovrebbe puntare su de Vrij anche se è prossimo nel passare al club nerazzurro?
de Vrij in questa stagione ha dato tutto per la Lazio. Ha segnato anche diverse reti ed è sceso in campo delle volte con dei problemi alle ginocchia. E’ un professionista serio per cui Simone Inzaghi punterà su di lui fino all’ultima giornata.
Quanto rischia la retrocessione a questo punto il Cagliari?
Tantissimo. L’obiettivo stagionale era quello di raggiungere una salvezza tranquilla. Qualcosa evidentemente non è andato per il verso giusto. Se una squadra si trova all’improvviso invischiata nella lotta per non retrocedere brucia più energie nervose rispetto alle rivali. Subentrano più difficoltà. Il Cagliari a Genova contro la Sampdoria è stato sconcertante. I rossoblù sono allo sbando. Nella partita contro la Roma la compagine allenata da Diego Lopez si è espressa meglio ma non ha comunque raccolto punti. In queste ultime due giornate inconterà la Fiorentina e l’Atalanta, due squadre accorte e aggressive. Rischiano comunque anche il Chievo e l’Udinese. Vedo meglio il Crotone, che con Zenga ha ritrovato vitalità, e la SPAL, che merita di restare nella massima serie.
L’Atletico Madrid parte nettamente favorito contro il Marsiglia nella finale di Europa League?
Sì. Gli uomini di Simeone hanno sfoderato contro l’Arsenal delle prove maiuscole. La fase difensiva è spettacolare. Le linee dei reparti sono corte e ben sincronizzate. Sarà dura per il Marsiglia avere la meglio.
Anche l’altra squadra di Madrid, ovvero il Real, parte con tutti i favori del pronostico contro il Liverpool nella finalissima di Champions League?
Sì, ma i reds hanno qualche possibilità di spuntarla. La Roma poteva raggiungere la finale di Kiev ma alcuni episodi hanno girato dalla parte del Liverpool. La velocità di Salah e di Manè potrà mettere in difficoltà il Real Madrid. Occhio anche a Firmino che sta disputando una grande stagione.
Per un periodo lei era il telecronista e Angelo Benedicto Sormani il commentatore al suo fianco? Che ricordi ha di quell’esperienza?
Angelo è un amico ed è stato un compagno di viaggio splendido. Abbiamo girato l’Italia e l’Europa insieme. La mia prima partita allo stadio l’ho vista quando avevo dieci anni, un Roma-Milan che finì 1-1 e per i rossoneri segnò proprio Sormani. Successivamente ho avuto appunto la fortuna di conoscere bene Angelo e di aprezzarne le qualità. E’ un attento istruttore di calcio. Ha insegnato questo sport a tanti bambini.
I momenti più belli della sua carriera?
Il 17 giugno del 2001 ho effettuato la telecronaca della sifda Roma-Parma che ha assegnato lo scudetto ai giallorossi. E’ stato molto emozionante. C’era una attesa spasmodica che coinvolgeva l’intera città. Ricordo con piacere anche le telecronache che ho realizzato per le finali della Champions League: la vittoria del Milan sulla Juve ai calci di rigore nel 2003, il gol di Zidane con la maglia del Real Madrid contro il Bayer Leverkusen e il successo del Bayern Monaco sul Valencia.
Zidane, Ronaldo, Mancini, Baggio, Totti, Del Piero tutti campionissimi che con le loro gesta mi hanno fatto divertire.
Che strada deve percorrere oggi un giovane per poter affermarsi nel mondo del giornalismo?
Deve saper cogliere le opportunità che si presentano. Cercare di essere più completo possibile a livello di comunicazione. Partire magari dalle realtà locali. Ovviamente poi ci vuole quel pizzico di fortuna che non guasta mai.
Fonte foto: internews.it
Stefano Rizzo