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Il capitano Andrea Fugazzaro, lo Special One di Passione del Calcio

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Stasera si disputerà la seconda edizione del derby Milan-Inter tra le scuole di Roma in memoria di Stefano Borgonovo. Abbiamo rivolto undici domande al giocatore che più si è contraddistinto durante la prima partita di giugno

Andrea dove giochi attualmente e in che ruolo?

All’Atletico 2000 come terzino destro.

Che scuola frequenti?

Il quinto anno del liceo Vivona.

Che squadra tifi? Chi credi vincerà lo scudetto quest’anno? Con quale maglia scenderai in campo stasera?

Sono della Lazio. Quest’anno lo rivincerà di nuovo la Juve. Stasera indosserò il numero 10 rossonero e sarò ancora una volta il capitano, ma giocherò come attaccante.

Chi è il tuo idolo calcistico?

Nesta, perché rimane uno dei più forti nel suo ruolo e Cristiano Ronaldo, perché per le caratteristiche che ha è il più completo del mondo.

Che lavoro vuoi fare da grande?

Ovviamente mi piacerebbe fare il calciatore o rimanere nell’ambito calcistico. Altrimenti opto per la carriera da magistrato o avvocato. Mi iscriverò il prossimo anno alla facoltà di Giurisprudenza a Roma3.

La squadra estera per cui parteggi?

Il Manchester United.

L’allenatore che ti ispira maggior simpatia?

Mourinho, lo Special One.

A proposito di Special, lo sai che ho pensato a lui per il nome Special Eleven Cup? Cosa ti è piaciuto della scorsa edizione?

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L’enorme seguito che ha avuto e il fatto che ho conosciuto ragazzi della mia età, che hanno la stessa passione.

Avevi già partecipato a eventi di questa portata? 

No, solo qualche torneo di beneficenza con la Lazio, ma ero troppo piccolo.

Hai qualche ricordo di Stefano Borgonovo, a cui è stata dedicata la gara?

Ovviamente conosco la sua storia, so che ha giocato con la Fiorentina e il Milan, che era un grande amico di Baggio, ma non ho immagini precise di lui quando giocava.

Se dovessi racchiudere in una frase il tuo concetto del calcio cosa ci diresti?

Vi riporterei le stesse parole che Claudio Ranieri ha pronunciato durante la trasmissione “Signori del calcio”: “è come una droga, ti entra nel sangue, per cui quando io alleno sono normale, tranquillo, sereno, più c’è pressione e più riesco ad essere lucido. Quando non alleno non c’è più quella droga, per cui sono super nervoso, mi incavolo facilmente, insomma, è difficile”.

Senza il pallone Andrea non può davvero stare…è la sua Speciale quotidianità. Lo ha dimostrato stra-vincendo la scorsa edizione e rappresentando al meglio la sua squadra del cuore, di cui era il capitano.

In bocca al lupo per stasera!

Erika Eramo

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