Abbiamo intervistato l’ ex capitano della Roma, soprannominato il Principe per l’eleganza dei suoi movimenti, chiedendogli qualche considerazione sulle partite contro la Lazio e la Juventus. Non è mancato un tuffo nel passato ricordando Dino Viola e Italia ‘90
Che partita sarà quella con la Lazio? Chi vede come protagonisti?
Mi aspetto una gara molto tirata ed equilibrata. Sarà difficile per entrambe le compagini fare bene. Come protagonisti dico Dzeko da una parte e Keita dall’altra.
Un derby che porta nel cuore?
Quello del famoso 3-0 ovviamente (ndr, era il 27 novembre 1994 e andarono a segno Balbo, Cappioli e Fonseca su cross di Giannini, con passerella del principe sotto la curva con il gesto del 3). Sono legato anche all’1-1 al Flaminio: perdevamo ed abbiamo pareggiato con un mio colpo di testa (ndr, era il 19 novembre 1989, segnarono Bertoni al 65’ e Giannini all’83’).
Il 17 dicembre c’è la sfida con la Juve. Come ci si prepara?
Facendo un passettino alla volta. La testa ora va alla Lazio e al Milan. In base a come andranno questi due incontri potremmo dire che credenziali ha la squadra per superare lo scoglio bianconero.
Un suo ricordo indelebile contro gli juventini?
Il primo gol in serie A fu proprio a Torino contro la Juve che all’epoca, con la Lazio in B, era la nostra unica vera rivale. Era una squadra incredibile, basti pensare che i sette undicesimi giocavano in Nazionale. Fu una grandissima soddisfazione realizzare quella rete.
Che acquisti bisogna fare a gennaio?
Almeno tre, uno in ogni reparto. Bisogna anche puntare sugli esterni e trovare un sostituto di Dzeko da utilizzare all’occorrenza.
Come andrà la Roma in Europa League? L’avversario che teme di più?
La vedo dura vincere l’Europa League. E’ più abbordabile il campionato. Il Manchester United è sicuramente il più ostico.
Come sarà la squadra giallorossa dopo Totti? Lo vede come suo erede?
Sarà difficile trovare un punto di riferimento come lui. Ha avuto una carriera straordinaria, tutta sua. Abbiamo due ruoli diversi, pur avendo indossato lo stesso numero e la stessa fascia di capitano.
Un pensiero per il grande Dino Viola?
E’ stato un secondo padre che mi ha portato alla Roma. Ho un ricordo molto bello sia a livello umano che professionale. Era una persona davvero particolare, per esempio non dava mai la mano alle persone.
La partita più bella con la Nazionale del ‘90? Con chi si trovava meglio fuori e dentro il campo?
Tra tutte scelgo quella contro gli Stati Uniti all’Olimpico con un mio gol (ndr, nel girone di qualificazione finì 1-0). Ho avuto un ottimo rapporto con tutti sia in Nazionale che nelle squadre di club.
Che soddisfazione le ha dato, come allenatore, portare una squadra come il Gallipoli per la prima volta in serie B? Progetti futuri?
Molta. Eravamo partiti che dovevamo affrontare i play off e invece abbiamo conseguito direttamente la promozione, traguardo storico per il club salentino. Il mio obiettivo è rientrare nel circuito italiano proprio come allenatore anche se non è affatto semplice.
foto prese da Footballpink.net e da ASRTalenti.altervista.org
Erika Eramo