Abbiamo intervistato l’ex difensore di Torino, Reggiana, Napoli e Brescia. Con la maglia azzurra ha vinto uno Scudetto, una Coppa Uefa e una Supercoppa italiana
Nelle ultime sfide il Napoli è stato meno brillante rispetto al solito. Secondo lei quanto incide la pressione del dover vincere a tutti i costi?
Sono giocatori esperti, il fattore mentale non incide. Si tratta di un normale calo fisico perché scendono in campo sempre gli stessi.
Chi vede come favorita nella lotta per il titolo?
Dopo la sosta la Juventus avrà moltissimi impegni e il Napoli dovrà cercare di sfruttare questo vantaggio. Gli azzurri non hanno una rosa ampia, ma stanno disputando una stagione eccezionale, mostrando un gioco spettacolare e hanno segnato diversi record. Devono proseguire su questi livelli per poter arrivare primi. Lo scontro diretto sarà decisivo.
Prosegue invece la crisi del Torino, reduce da quattro sconfitte consecutive. Cosa dovrebbe fare la squadra per invertire questa tendenza?
Mazzarri era partito bene, poi sono emersi i problemi della precedente gestione. L’organico è incompleto e non riesce ad essere competitivo.
Ai quarti di Champions League la Juventus sfiderà il Real Madrid e la Roma il Barcellona. Quante possibilità hanno le italiane di passare il turno?
Nel calcio non esistono certezze. Non ci sono favorite, ma sono impegni importanti e le italiane daranno il massimo.
Nel 1989 -1990 ha vinto uno scudetto con la maglia dei partenopei. Quali fattori vi hanno permesso di centrare il prestigioso traguardo?
Ce ne sono diversi: l’unità del gruppo, la consapevolezza delle proprie potenzialità e il vantaggio di avere come compagno di squadra Diego Armando Maradona, il giocatore più rappresentativo di quel periodo. Gli avversari avevano paura di affrontarlo. Non è stato facile, ma abbiamo vinto ed io ho realizzato un sogno.
Ha avuto il privilegio di giocare con Alemao, Maradona e Careca. Ci può raccontare un aneddoto su di loro?
L’argentino e’ un bravo ragazzo, un vero amico. Era un leader, nelle partite più importanti ci trasmetteva la sua grinta e ci responsabilizzava. I brasiliani ci invitavano a casa loro per trascorrere un po’ di tempo insieme.
Vede delle somiglianze tra il suo Napoli e quello attuale? Quali differenze ci sono?
E’ difficile fare paragoni, ma il patto scudetto e le cene dimostrano che il gruppo è unito. Questa caratteristica è fondamentale per arrivare al successo. Il calcio di oggi si è evoluto a livello fisico e tattico.
Tra le novità di questo campionato c’è stata l’introduzione del Var. E’ favorevole o contrario al suo utilizzo? Perché?
Penso sia giusto utilizzarlo perché limita gli errori. A volte è stato usato in modo sbagliato, ma si tratta di una cosa normale visto che lo utilizziamo da poco.
Fonte foto: youtube
Giuseppina Citera