Abbiamo intervistato l’ex difensore giallorosso, che ha militato anche a Brescia e Bologna, sul momento negativo della sua squadra del cuore. Dalla prossima settimana lo vedremo come opinionista fisso in una nuova trasmissione, “Calcio Meravigliao – Il Processo del Martedì”, su Start Tv (canale 818 del digitale terrestre) a partire dalle 21. Nel frattempo ci parla del suo compagno di reparto Aldair e del ruolo di Totti
Cosa sta succedendo alla Roma? Cosa non è andato ieri sera contro il Milan?
Per i primi tre mesi è stata una squadra ben organizzata che faceva pressing alto. Ora subisce troppo. Il primo tempo è stato discreto, anche se non ci sono state occasioni. Appena ha preso il gol la compagine si è allungata troppo, con Perotti egoista e Kolarov fuori forma. Il Milan ha fiducia nei propri mezzi. La Roma al contrario è demoralizzata. Dovrebbe compattarsi e tirare fuori i problemi nello spogliatoio. Non si capiscono i motivi di questa involuzione.
A cosa sono dovuti questi alti e bassi nel reparto difensivo?
E’ la squadra a non girare. I primi difensori sono gli attaccanti. Peres non ha fatto male ma in una difesa a quattro fa fatica. Non è un caso che il secondo gol rossonero nasce da una sua disattenzione. Anche Nainggolan e Strootman non sono più al top.
Chi teme di più tra Lazio e Inter per la corsa Champions?
La Lazio. Sarà una sfida tra le due squadre della Capitale. Questa sconfitta di ieri ci mette in difficoltà. L’Inter all’inizio aveva fatto di più di quello che era nelle proprie possibilità.
Cosa dovrà fare la Roma il 13 marzo per ribaltare il 2-1 subito dallo Shaktar Donetsk?
Sarà molto complicato perché la squadra ucraina può fare tranquillamente gol a Roma e dato che non è un momento favorevole per noi dubito riusciremo a farne almeno tre.
Che differenze vede tra la Roma spallettiana e quella di oggi? Ha delle preferenze?
Mi piaceva molto la prima Roma di Spalletti, quella del dopo Garcia fino a fine anno, con in attacco El Shaarawy-Perotti-Salah. Eravamo arrivati terzi a un punto dal Napoli. Stimo Spalletti come allenatore perché è uno dei più bravi, ma negli ultimi tempi alla Roma ha messo i suoi problemi personali davanti a tutto. Mi sono piaciuti anche i primi mesi di Eusebio Di Francesco. Ora invece la squadra è irriconoscibile.
Come vede Totti in questa sua nuova veste?
Francesco è stato tra i giocatori italiani più forti di sempre ed è la storia della Roma. La figura del dirigente è importante. E’ un punto di riferimento. Deve parlare con i ragazzi e continuare a dire la sua.
Come era giocare con Aldair? Che tipo era?
Un ragazzo splendido, di poche parole. Oltre che amici siamo stati compagni di reparto. Giocarci al fianco è stato un onore perché per me è tra i primi 5 difensori al mondo. Mi infondeva molto coraggio. Ancora non so, a distanza di anni, se era destro o sinistro perché calciava benissimo con entrambi.
La Roma nel campionato 1995-96
Lei ha avuto l’onore di essere allenato da tre grandi personaggi: Mazzone, Zeman e Capello. Come può descriverli?
Carletto è stato più che un allenatore ed un insegnante di calcio. Come un secondo padre mi ha cresciuto e fatto diventare un uomo. Meritava molto di più. Troppo spesso è stato bollato come “difensivista”. Zeman è il top dal centrocampo in su, mentre dietro lascia un po’ a desiderare. Fa lavorare molto bene tatticamente. Con Capello ho avuto diversi problemi e non lo ricordo bene.
Sono state più le soddisfazioni da giocatore o da allenatore?
Da calciatore me ne sono tolte parecchie: il derby vinto 3-0, la miglior difesa in serie A, il campionato di serie C vinto a Caserta, le due convocazioni in Nazionale con due ct diversi. Come allenatore ho vinto lo scorso anno con gli allievi della Roma la Coppa Lazio. Vincere da romano e romanista è sempre il massimo. Ovviamente da allenatore hai un ruolo decisionale importante, sei il principale attore. Dipende tutto da te. Due emozioni comunque diverse.
Cosa si aspetta da questa nuova avventura televisiva in “Calcio Meravigliao – Il Processo del Martedì”?
Sono molto curioso e desideroso di iniziare, perché sono sicuro si parlerà di calcio in una maniera interessante.
Fonte foto: Almanacco Giallorosso.it
Erika Eramo