Quali squadre di serie A hanno deluso e quali stupito in un ipotetico stop and go in questo mese di marzo (28–30 turno) più il 27esimo recuperato il 3 e 4 aprile? Che tipo di gol si è inventato Immobile? Come ha risposto Pep Guardiola alle invettive di Raiola?
Go
Lotta Scudetto Rovesciata: Questo era il mese indicato da Allegri come decisivo e così si è rivelato. La Juve si porta a +4 grazie al cinismo, la concretezza e l’esperienza propria di una squadra abituata a vincere. La svolta? Nella gara contro la Lazio il gol all’ultimo di Dybala apre nuovi scenari alla Sliding Doors, permettendo da lì a pochi giorni il contro-sorpasso (nella gara perfetta contro l’Udinese) per poi mantenere il vantaggio (vittorie nel recupero con l’Atalanta, contro il Milan). Qualche minuto dopo il Napoli del bel gioco, condizionato dal risultato, perde con una Roma ispirata e galvanizzata dall’eterna rivalità coi biancocelesti, diretti concorrenti per la Champions. La situazione al vertice è ben illustrata dall’ad bianconero Marotta: “Il Napoli è la nuova Olanda del calcio totale? E allora la Juve è l’Italia, ovvero una squadra pluridecorata”. In Champions League i bianconeri superano lo scoglio Tottenham, per rimediare agli errori dell’andata secondo il pensiero di Buffon: “Quando soffre e perde sangue la Juve dà il meglio di sé. Le imperfezioni mi disturbano così tanto da voler dare subito una risposta”. Chiellini tuona: “La fortuna aiuta gli audaci ma va cercata” e Barzagli rincalza: “Viene ricordato chi vince, al di là del gioco. Conta l’almanacco”. Insigne di rimbalzo: “Finchè la matematica ci mantiene in corsa dobbiamo crederci. Non bisogna mollare di un centimetro”. I partenopei però sono scarichi mentalmente: un pareggio con Inter e Sassuolo non ci voleva (unica vittoria contro il Genoa). Ora il tutto per tutto nello scontro diretto del 22 aprile: “Sarà la nostra finale” è sicuro Mertens. Prove tecniche di fuga e rincorsa
Due posti su tre per il treno Champions: Di Francesco, passando contro lo Shaktar, diventa il terzo allenatore giallorosso a giocarsi i quarti dopo Liedholm e Spalletti (qualificazione che mancava da 10 anni). Peccato che nel sorteggio esca il Barcellona, tra le accreditate alla vittoria finale. La Roma in campionato sbanca a Napoli, vince contro Torino e Crotone, ma si blocca sull’1-1 a Bologna. L’Inter si tiene a distanza di sicurezza, infilando due vittorie (Sampdoria e Verona) e due pareggi utili (Napoli e Milan). Immobile lo aveva detto: “L’Europa League ci affascina molto: toglie energie ma ne restituisce indietro di positive quando superiamo il turno”. Il doppio confronto con la Dinamo Kiev arride ai biancocelesti infatti. Dopo aver perso ingiustamente con la Juve Ciro s’inventa una magia al 95’ contro il Cagliari, agguantando un pareggio con un gol al volo di tacco, paragonato per la bellezza a quello di Mancini a Parma. Delizia che segue ad una croce per i tifosi della Lazio: è la quinta partita con torti clamorosi tanto che Parolo insorge: “Con noi non vogliono vedere il Var perché i rigori sono così clamorosi che poi devono darceli”. Segue un altro pareggio (Bologna) e una vittoria (Benevento) per rimanere ancorati a Roma e Inter. Una delle tre, però, non godrà alla fine dei giochi. Il triangolo no…non l’avevo considerato
Un senso al campionato: Dopo la morte del proprio capitano Davide Astori, la Fiorentina si compatta nel suo ricordo ed inanella 5 vittorie su 5. Quelle più difficili dal punto di vista psicologico? La prima contro il Benevento all’Artemio Franchi e l’ultima contro l’Udinese, squadra contro cui avrebbe dovuto giocare nel giorno della tragedia. Serviva questo per far risorgere l’anima viola? Sembra di sì.“Ripartiamo da lui per sognare una squadra più competitiva” dice Antognoni mentre Pioli insiste: “Spetta a noi custodire il seme lasciato da Davide”. Un terreno fertile per far germogliare punti
Stop
Gattuso in do minore: Rino ha ringhiato poco a marzo. In Europa League ammette: “Oggi confrontato a Wenger sono un allenatore dei Pulcini. Noi siamo una squadra giovane mentre loro hanno una grande tecnica”. Risultato? L’Arsenal sbatte fuori il Milan agli ottavi di finale. In campionato fa peggio del mese scorso: vince di misura sul Genoa e Chievo, perde con la Juve 3-1 dopo aver dominato gran parte della gara, pareggia la stracittadina (scialbo 0-0) anche se ne aveva sentenziato l’importanza: “Dopo anni il derby è tornato a valere per qualcosa di significativo”. E allora? Sembra aver accusato il colpo allo Juventus Stadium ma è quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare. Bisogna risalire la Scala non solo musicale
Con il Lutto al braccio e nel cuore: Il mese si è aperto e chiuso con due morti terribili. Davide Astori, capitano della Fiorentina, trovato senza vita per briadiaritmia a Udine dove era in ritiro con la squadra. La sua anima è sempre presente in campo però come dimostrano le numerose coincidenze targate numero 13. Saponara ha scritto: “Continua a difendere la nostra porta e dalle retrovie illuminaci…. O capitano, mio capitano. Per sempre mio capitano”. L’altro è Emiliano Mondonico, quello della sedia alzata come simbolo della lotta alle ingiustizie (in Ajax-Torino, finale di Coppa Uefa 91-92), colui che diceva: “Sono stanco degli applausi, ora vorrei uscire dal campo con qualche punto”, che riportò la Cremonese in serie A dopo 54 anni, colui che aveva cucite sul petto le bandiere di Atalanta, Torino e Fiorentina, grandi amori. Il mago delle sostituzioni lanciò molti giovani tra cui Vialli. Alle loro morti però non ci vogliamo stare. Nelle nostre teste il minuto di silenzio è lungo un’eternità e tra le nostre mani c’è una sedia in segno di protesta. Eroi di un calcio antico che non c’è più
Italia mai così in basso: Dopo i test negativi contro Argentina e Inghilterra non solo Fabbricini sembra dare il benservito a Gigi Di Biagio: “Il ct? Non escludiamo nessuno. Grati a Di Biagio” ma l’Italia, secondo il nuovo ranking che la Fifa pubblicherà, ha raggiunto il punto più basso della sua storia recente, perdendo di fatto sei posizioni. Siamo passati dal quattordicesimo al ventesimo posto, superati persino dalla Tunisia al 13esimo posto. Come mai siamo arrivati a tanto? Per il procuratore Mino Raiola: “L’Italia fa schifo perché i migliori non vengono presi in considerazione. Nelle altre Nazioni quando gioca la Nazionale è una festa, da noi un motivo di lotta. Non c’è un programma, un’identità, si pensa solo a cambiare ct”. Unica nota positiva: l’esordio di due giovani sulla rampa di lancio, Federico Chiesa e Patrick Cutrone. Per i sogni di gloria l’attesa si allunga
Botta ma soprattutto risposta: Non le manda a dire, ancora, Mino Raiola ma questa volta il bersaglio è il tecnico del Manchester City: “Guardiola è un ottimo allenatore ma una pessima persona. E’ un codardo, un cane. Dice quello che devi fare tipo un prete ma umanamente non vale niente“. Non si fa attendere Pep: “Concordo, finalmente scopre il mio segreto, sono una cattiva persona, sono un codardo. Ma se sono una cattiva persona, come mai due mesi fa mi ha offerto Pogba e Mkhitaryan? Perché mi ha chiesto di portarli al City? Lui non dovrebbe portare i suoi giocatori ad una cattiva persona come me, dovrebbe proteggerli. Comunque il paragone con un cane è una brutta cosa, non si fa. Deve avere rispetto per i cani!”. E’ il procuratore a uscirne con la coda tra le gambe, dopo la lezione di stile. Altro che Guardiola…fa una figura da cane Raiola
Erika Eramo