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Il calcio ai raggi K

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Quali squadre di serie A hanno deluso e quali stupito in un ipotetico stop and go in questo mese di novembre (12-14 turno) tralasciando gli impegni europei? Quali gli eventi più clamorosi? Ecco le mie considerazioni sulla mancata qualificazione al Mondiale, sulla FIGC e sul caso De Rossi

Nelle tre giornate disputate il trend dei mesi scorsi, in alto come in basso, è più o meno lo stesso.

Go:

Il Napoli, sovrano del possesso palla ma con la panchina corta, rimane saldamente in testa. Dopo il pareggio a reti bianche col Chievo vince contro Milan e Udinese. Sarri fa un bagno di umiltà: “Non siamo la squadra da battere. Ci sono tante formazioni tutte vicine, non c’è una leader”. Continua a inseguire l’Inter (dopo il pareggio che lascia l’amaro in bocca col Torino ha vita facile con Atalanta e Cagliari) che resta agli occhi di Marotta la più temibile: “poco spettacolare, molto concreta e senza impegni internazionali”. Da non dimenticare che ha una media punti superiore a quella del triplete e 15 punti in più dello scorso anno. Senza tregua verso un cielo sempre più nerAZZURRO

Tra le 5 duellanti appare più brillante la Roma con due vittorie importanti (a Firenze per 2-4 e contro la Lazio per 2-1) ed un pareggio mal digerito (1-1 col Genoa). La squadra giallorossa entra nella storia per aver vinto la dodicesima partita in trasferta di fila contro la Fiorentina, impresa mai riuscita nel nostro campionato. Un altro merito targato Di Francesco è quello di aver resuscitato Gerson Santos da Silva, uscito dal periodo buio in cui fu marchiato come bidone. Dopo un inizio solo a marchio Dzeko ora la Roma sfodera più assi nella manica e preannuncia di voler far sul serio, scaldando gli animi. “Voglio solo star con te” canta infatti la curva Sud. Il turnover anti-Sarri, pressing e profondità funziona. Panchina lunga, visuale in evoluzione e a lunghissima gittata

La Juve archivia la pratica Benevento e Crotone, ma perde inaspettatamente con la Samp per 3-2. E’ l’atteggiamento della squadra a corrente alternata, fotografato bene da Allegri, a preoccupare: “Disconnessa? Concordo. A volte facciamo le cose a metà. Siamo passivi. Non sappiamo gestire la palla”. Vince, ma non convince, dunque, in attesa del mese chiave di dicembre. La Lazio si concede qualche passo falso: i biancocelesti, causa maltempo non disputano la partita contro l’Udinese, perdono il derby (“Niente alibi, ho commesso io un’ingenuità” ha detto Inzaghi) e pareggiano in casa con la Fiorentina, beffati nel modo peggiore, in pieno recupero e dal dischetto. Immobile deve ritrovare serenità e superare lo shock Nazionale. Arenate nell’attesa di tornare sull’arena

Stop: Il Benevento eguaglia il record negativo europeo che dal 1930-31 apparteneva al Manchester United. Si ritrova ancora con 0 punti. Il Milan dopo aver vinto col Sassuolo, perde col Napoli e si accontenta dello 0-0 col Torino. Salta la panchina di Montella, da tempo sulla graticola. Fassone dichiara: “Ho sentito parlare di fulmine a ciel sereno, ma il cielo così sereno non era”. Al suo posto Rino Gattuso, che chiede disciplina e sacrificio, ci tiene a sottolineare che con 72 punti a disposizione non si sente un traghettatore e che vede l’esordio contro il Benevento come una finale di Champions League o di un Mondiale. Rino tu vuoi uccidere una squadra già morta. Ringhio il nuovo Maramaldo

Quanto è bello il Saltarello: Sono 6 gli esonerati in serie A fino ad ora. Prima di Montella: Massimo Rastelli a Cagliari (al suo posto Diego Lopez), Marco Baroni a Benevento, sostituito da Roberto De Zerbi, Ivan Juric al Genoa rimpiazzato da Davide Ballardini mentre Luigi Delneri all’Udinese è stato sostituito da Massimo Oddo. Dopo l’aeroplanino è stato esonerato il tecnico del Sassuolo Cristian Bucchi, sostituito da Beppe Iachini. “Non c’è niente di costante, tranne il cambiamento” disse il Buddha

Quella Maledetta…: Siamo stati abituati troppo bene da Andrea Pirlo. No, non mi riferisco alla punizione con il doppio effetto Magnus che lo ha reso famoso. Mi riferisco alla maledetta doppia partita con la Svezia, che ci condanna dopo 60 anni a non essere ad un Mondiale, con tutto il carico di polemiche che ne consegue. Lo avevano detto Ventura e Tavecchio che avrebbero lasciato il segno…come smentirli? Maledetta Svezia, nostra bestia nera: all’unico Mondiale a cui non ci siamo qualificati nel ‘58 si giocava in Svezia, così come ad Euro ‘92 in cui l’Italia non si qualificò. Il maestro lascia, i discepoli a testa bassa seguono l’esempio. Alla Flaiano “Coraggio, il meglio è passato”

Zucchero e Sale De Rossi: “Non ho mai preso in considerazione l’eventualità di non andare al Mondiale, anche perché la vivrei come una macchia sulla mia carriera” disse Daniele De Rossi prima della partita della Svezia. Poi la macchia è arrivata ma non in azzurro. L’epitaffio sulla serata spettrale contro gli svedesi è il labiale di Daniele in panchina: “Non dobbiamo pareggiare, deve entrare Insigne”. Piovono per lui complimenti da tutto il mondo, compresi quelli del ct tedesco Low e della stampa scandinava per essere salito sul pullman della nazionale svedese ed aver chiesto scusa per i fischi di San Siro al loro inno. Poi i complimenti si tramutano in fischi e pernacchie, proprio dal suo pubblico. Rimedia un cartellino rosso per una manata a Lapadula in un campo difficile come quello di Marassi. I tifosi si dividono tra condanne e difese. Daniele se la cava con due giornate di squalifica e la difesa dell’amico Totti: “Tutti possono sbagliare, ma nessuno può mettere in discussione quello che ha fatto e farà per la Roma”. Miserere, misero me, però brindo alla vita

FIGC nella bufera: Tra tre mesi e mezzo la FIGC compi 120 anni ma non c’è nulla da festeggiare. Il 7 dicembre si riunirà l’assemblea votante per eleggere il nuovo presidente e Totti si sbilancia: Mi piacerebbe che a prendere in mano la Federazione fosse Damiano Tommasi. E’ un amico, è giovane, è inoltre una persona positiva, trasparente e conosce il calcio”. Tutti ottimi e validi motivi, caro Francesco, per non essere eletti a quella carica. Speriamo che i fatti mi smentiscano. Come San Tommasi, se non vedo non credo

Foto presa da: Gazzetta Tv

Erika Eramo

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