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Grazie Francè!

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L’addio al calcio di Francesco Totti ha emozionato tutti, ha fatto commuovere il popolo romanista e tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport che sa regalare momenti indescrivibili; il Crotone resta in A

Totti è stato ed è la Roma e migliaia di tifosi si sono recati allo stadio Olimpico per rendere omaggio al capitano giallorosso, al numero 10 che ha stabilito ogni record nell’AS Roma. Per molti era un fratello, un figlio, un mito, un simbolo, mentre per il calcio è e sarà leggenda.

La carriera di Francesco infatti non ha precedenti: 24 anni sempre nella stessa squadra, 250 reti in Serie A e 307 complessivi con la casacca giallorossa addosso.

Romano, romanista e con il sogno fin da bambino di indossare la maglia numero 10 ed esserne capitano.

E’ stato il calciatore più forte che la Roma abbia mai avuto e si colloca tra i dieci più grandi di sempre nella storia del calcio.

Un ragazzo d’oro, sensibile che ha sempre aiutato le persone in difficoltà. Nel tempo ha anche migliorato i suoi comportamenti in campo.

Con l’appendere gli scarpini al chiodo di Totti si chiude un’epoca per ognuno di noi.

Quando Francesco debuttò in Serie A io ero un bambino che frequentava la prima media e pertanto era l’unico giocatore in attività legato alla mia infanzia.

Totti ha voluto salutare i propri beniamini con una lettera struggente e piena d’amore provocando un’altalena di emozioni a milioni di persone.

Gioia nell’aver vissuto le gesta di un campione unico, tristezza nel vederne il suo declino sportivo, malinconia nel sapere che tutto ha un inizio e tutto ha una fine nella vita e che alcuni titoli di coda vorremmo che non arrivassero mai.

L’essenza del calcio è il pathos, è qualcosa che esula dal razionale e che non si riesce a spiegare.

Totti ha unito tutti, piangevano i compagni di squadra, Spalletti, i tifosi e la sua famiglia.

Proprio il tecnico Spalletti ha deciso di mandare in campo Totti intorno al decimo del secondo tempo in una partita contro il Genoa che doveva essere chiusa già nella prima frazione di gioco per via dello scarso stato di forma dell’avversario. Invece i rossoblù si sono portati in vantaggio dopo pochi scampoli di gioco grazie al baby Pellegri che va a segno a sedici anni e due mesi, proprio nell’ultima partita del 40enne Totti. Dzeko pareggia i conti realizzando il suo 29esimo gol stagionale e vincendo la classifica dei cannonieri.

Pertanto Francesco entra in campo in un momento importante della sfida, dove in palio c’è una qualificazione diretta alla prossima Champions League.

Proprio capitan futuro De Rossi sigla il gol del sorpasso sul grifone, ma i giallorossi vengono di nuovo trafitti con Lazovic che sfrutta un’uscita maldestra del portiere Szczesny.

Tutto da rifare.  La Roma è costretta a vincere perché il Napoli ha sbancato Genova sponda blucerchiata. Gli ultimi istanti di gioco del capitano giallorosso però sono a lieto fine: infatti l’ex rossoblù Perotti deposita con un tiro potente la palla in fondo al sacco e fa esplodere di gioia i tifosi romanisti.

Onore al Genoa che ha disputato una buona partita nonostante non avesse più nessun obiettivo e onore al Palermo che contro i propri interessi economici, per via di alcune leggi assurde stabilite dalla Lega calcio, batte l’Empoli 2-1 trascinando i toscani in Serie B e permettendo al Crotone, al quale vanno solo applausi, di restare in A. Infatti il Crotone supera la Lazio per tre reti ad una suggellando un girone di ritorno incredibile. La società calabrese ha avuto sempre fiducia nell’allenatore Nicola e i risultati si sono visti sul campo.

Un plauso enorme va anche all’Atalanta che termina la stagione al quarto posto.

Stefano Rizzo

 

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