L’ex attaccante: “Il mio cuore è diviso tra il Napoli e la Roma. A Udine mi trovo molto bene. de Paul e Fofana cresceranno ulteriormente”
Per un’analisi sui due big match in programma domani ovvero Roma-Lazio e Juventus-Napoli abbiamo intervistato Andrea Carnevale, attuale dirigente dell’Udinese. Carnevale ha militato negli anni ’80 e ’90, tra le altre, nell’Udinese, nel Napoli e nella Roma.
Con gli azzurri vanta due scudetti e una Coppa Uefa.
Il Napoli è l’anti-Juventus?
Questa estate avrei risposto anche l’Inter ma in questo momento solo il Napoli è la rivale della Juve. I bianconeri sono troppo forti e non hanno ancora Cristiano Ronaldo al 100%. Per gli azzurri sarà una sfida tostissima ma sono convinto che gli uomini di Ancelotti disputeranno una grande partita.
Le partenze di Allison, di Strootman e di Nainggolan hanno destabilizzato la squadra giallorossa?
E’ chiaro che sono degli ottimi giocatori, ma la società li ha rimpiazzati molto bene. Resto fiducioso. Ci vuole pazienza.
Questo clima infuocato non è contropruducente in vista del derby?
La vittoria contro il Frosinone ha ridato fiducia. La Lazio è in salute ma nel derby la Roma vorrà riscattarsi.
Il suo cuore batte più per il Napoli o la Roma?
Per tutte e due. Ho realizzato il sogno di indossare la maglia giallorossa, ma con gli azzurri ho vissuto momenti indimenticabili e ho siglato il ‘gol scudetto’ nell’87.
Quali sono i giovani più promettenti dell’Udinese?
de Paul e Fofana, con l’argentino che potrebbe dare ancora di più. Cresceranno ulteriormente. Abbiamo cambiato molto e ci vorrà del tempo per creare un gruppo solido.
Degli aggettivi per descrivere i suoi compagni di attacco nel periodo del Napoli ovvero Maradona, Giordano e Careca?
Maradona è stato un extra-terrestre mentre gli altri due erano dei campioni straordinari.
Lei ha giocato con Maradona appunto ma anche con Roby Baggio e Totti. Che differenze ci sono tra questi fuoriclasse?
Baggio e Totti ci hanno deliziato con giocate strabilianti. Due campionissimi dentro e fuori dal campo. Maradona anche è un grande uomo e ripeto che la sua classe è imparagonabile. Neanche CR7 è al livello di Diego.
Ricordi del primo e del secondo scudetto con il Napoli?
Nel 1987 siamo stati orgogliosi di far gioire per la prima volta l’intero popolo partenopeo. Tre anni dopo il trionfo è avvenuto in maniera più sofferta. C’è stata qualche difficoltà in più e siamo stati fortunati.
Quali sono i giocatori o gli allenatori con cui ha legato di più?
Con i mister Di Marzio, Vinicio, Ottavio Bianchi e con tutto il gruppo del Napoli.
Come ha vissuto il Mondiale in Italia nel 1990?
C’era una atmosfera fantastica. Io e Vialli eravamo la coppia titolare, purtoppo però non ho sfruttato le occasioni che mi sono capitate. Al mio posto il CT Vicini ha fatto entrare Totò Schillaci e dopo 5 minuti è andato a segno. Il calcio è anche questo. Complimenti a Schillaci.
In quel gruppo azzurro era presente anche l’attuale commissario tecnico dell’Italia Roberto Mancini. Vede bene il Mancio in questo ruolo?
E’ un mio carissimo amico. Nutro molto affetto nei confronti di Roberto. Mi auguro che possa fare bene anche se non abbiamo i campioni di un tempo.
Fonte foto: Gazzetta.it
Stefano Rizzo