Home Curiosità 7. La vittoria più grande di Roberto Baggio, l’arcobaleno del calcio

7. La vittoria più grande di Roberto Baggio, l’arcobaleno del calcio

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Il giorno dell’addio getta nello sconforto milioni di persone, ma il divin codino è contento di aver dato tutto, non risparmiandosi mai. Si chiude un capitolo importante. Ho scelto dieci frasi su di lui che ne esemplificano il valore

Avete presente l’arcobaleno nel cielo? Il fenomeno multicolore, rosso all’esterno e viola all’interno, con tutta la vasta gamma di sfaccettature cromatiche, è provocato dalla dispersione ottica della luce solare che attraversa le gocce di pioggia. Allo stesso modo la carriera del nostro fantasista che osava, stupiva e si rialzava sempre più forte di prima può essere paragonata a quella di un bellissimo arcobaleno dopo un temporale. Potevi soffrire per i suoi infortuni, dannarti l’anima per il destino a volte beffardo, imprecare contro gli allenatori che non lo capivano ed emarginavano…ma c’era una sola certezza che ti accompagnava sempre. Sapevi che lui non avrebbe mollato, non avrebbe rinunciato mai al suo sogno,  non avrebbe permesso ai problemi di superare la forza di volontà. Inconsciamente si è così cresciuti con una luce dentro, quella della magia possibile. “Sono andato veramente oltre il dolore” dirà dopo un recupero record nel periodo bresciano. L’uggioso dolore rendeva ancora più splendente l’arcobalenica prestazione del campione di Caldogno, rifrangendone il riverbero sulla gente. Vediamo insieme la tecnica e quello che dicevano di lui:

La tecnica di Roby Bagg10  

 

Con lui in campo è sempre festa

Gol e assist con gli occhi dietro la testa

Innato fiuto e tecnica sopraffina

Elegante ambidestro che risale la china

Fantasia, velocità e sorprese a pallonetto

Tiro a giro sul secondo palo e dribbling stretto

Devoto alla tecnica di San Zico

Del calcio piazzato è il miglior amico

Seconda punta, trequartista, centravanti

Quante parole per dire che sei il mito di tutti quanti!

indiscreto

Dieci frasi su di lui:

 

“Mi sembra di rivedere Zico. Non ho dubbi, sarà lui la stella di Italia ’90” Pier Cesare Baretti (Tuttosport-Presidente della Fiorentina)

“Era puntuale, serio e la domenica mi faceva vincere. C’era un patto con lui. Non mi piaceva che quando si andava in trasferta i tifosi invadevano l’albergo e lui non aveva un attimo di respiro. Un giorno gli dissi “Quando sei stanco di firmare autografi, ti tocchi la testa e io intervengo”. Ma lui non si toccava mai la testa e allora sbottai “Aho, ma non ce l’hai una testa?”. Lui mi rispose “Mister, come posso deludere gente che ha fatto centinaia di chilometri per incontrarmi?” Carlo Mazzone

 “La caratteristica che meglio spiega il personaggio Baggio è quella di essere, oggi come ieri,  trasversale” Pierluigi  Collina

“Baggio è un asso rococò: mette il dribbling anche nel caffellatte.” Gianni Brera

“Il piccolo grande unico ed ultimo, ahimé penso, vero fantasista e favoliere del calcio nostro” Vladimiro Caminiti (Tuttosport e Guerin Sportivo)

“E’ la vocazione del gesto gioioso fine a se stesso che fa di Baggio un poeta in senso calcistico e per alcuni non solo, questo richiamarsi a un meta calcio, a qualcosa che sgorga da dentro e che lui, come pochissimi altri, è in grado di raccontare, non con le parole, ma con i gesti” Franco Arturi (La Gazzetta dello Sport)

“Lui è l’esempio di come si può trasformare il furore in arte, in termini buddisti è l’orso che diventa uccello. Ancelotti non lo voleva per il 4-4-2. In realtà doveva fare lo 0-0-1…solo Baggio. Baggio davanti e via. Quella era la formazione” Roberto Benigni

“La sua è una lotta fatta di rigore, morale, onestà profonda e intellettuale, di passione che anima i cuori degli individui” Vittorio Petrone (amico  e procuratore)

“Solo Baggio potrà evitare il fallimento della vostra Nazionale”Johan Cruijff (maggio 1994)

“Tutti lo veneravano come una divinità. Mai prima di allora avevo incontrato qualcuno con tanta personalità. Per la prima volta ho provato timore reverenziale nei confronti di qualcuno! Il suo nome era Roberto Baggio” Pep Guardiola

L’addio al calcio non è un vero addio, perché nel cuore della gente è ancora forte il legame con quel cielo luminoso. La vittoria appartiene a chi persevera tenacemente nei propri sforzi e non si lascia intimorire dagli ostacoli. Questo messaggio continua a distanza a riscaldare, colorando le nostre giornate. Lucio Dalla giustamente diceva: “Baggio è l’impossibile che diventa possibile, una nevicata che scende giù da una porta aperta nel cielo”. Una nevicata rinfrescante o un ardente arcobaleno …in ogni caso uno spettacolo della natura che non ha prezzo. Alzando lo sguardo e vedendo la curvatura perfetta dei suoi tiri, possiamo scorgere l’infinito e, abbracciandolo con lo sguardo, sussurrare un Sì sconfinato, quello che ci riconcilia, nonostante tutto, con la vita.

P.S. Il prossimo appuntamento è per il 18 dicembre con la Spiritualità e il buddismo.

Foto prese da: Con il numero sette e Indiscreto

Erika Eramo

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