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Intervista a Pierino Prati: “Juventus-Milan? In una partita secca può succedere tutto. Alla Roma serve continuità. Mi è mancato solo il Mondiale”

   Tempo di lettura 3 minuti

Abbiamo intervistato Pierino Prati, ex attaccante di Roma e soprattutto Milan. Vinse con i rossoneri la Coppa Campioni nel 1969, in cui segnò una tripletta in finale contro l’Ajax.  Con la Nazionale fu Campione d’Europa nel 1968 e vice campione del Mondo nel ‘70

Salve Prati, per cominciare vorrei chiederle un giudizio su Juventus-Roma, secondo lei i bianconeri, con questa vittoria, hanno messo fine al Campionato?

La percentuale di vittoria era già alta. Questo chiaramente sposta ancora più in alto le possibilità che qualcuno dietro riesca a raggiungerla. Inoltre le inseguitrici hanno senza dubbio qualche difficoltà.

In ottica Supercoppa invece, secondo lei il Milan farà da vittima sacrificale oppure ha qualche chance contro i bianconeri?

Qualche chance c’è sicuramente, anche perché qualche tempo fa il Milan ha battuto la Juventus. I rossoneri dovranno sicuramente beccare una Juve  un po’ in giornata storta, ma in una partita secca può succedere di tutto. Inoltre è un periodo che la squadra di Montella sta facendo un bel calcio. Servirà comunque una grande impresa.

L’Inter vista contro la Lazio può rientrare in corsa terzo posto?

L’Inter è già rientrata. Si è avvicinata molto alle zone alte e ha le armi per fare partite come quella di ieri sera, in cui ha giocato benissimo. I giocatori ci sono, non sarà facile, ma tutto è possibile.

Parliamo adesso di un’altra sua grande ex squadra, la Roma. Secondo lei cosa manca ai giallorossi per essere finalmente al top?

Manca la continuità. La Roma ha fatto buone partite, ma cade sempre in gare alla portata. La sconfitta con la Juve ci può stare, il problema è che ha lasciato parecchi punti contro squadre minori. Poi davanti i bianconeri non ti concedono nulla. La Roma fa buone prestazioni, ma finora alle vittorie sono sempre subentrate brutte sconfitte.

Parlando un po’ della sua carriera. Qual è stato il momento più importante, la finale di Coppa Campioni con il Milan o l’Europeo con la Nazionale?

Tutte e due, non si possono dividere. La Nazionale è stata la mia gioia. Quelle due finali sono state indimenticabili. Ha avuto la fortuna di giocare e vincere tutti i trofei possibili, mi è mancato solo il Mondiale. Nel 70’ glie lo dissi all’allenatore di farmi giocare, perché portavo molto bene, ma lui non mi ha ascoltato (ride ndr).

È vero che prima di ogni gara interna con la Roma, dalla Curva Sud riceveva un mazzo di fiori?

Sì, è vero, e ho rischiato molto, perché ai tempi all’Olimpico c’era il fossato che divideva il campo dalle tribune, spesso ho avuto paura di finirci dentro per andare sotto la Curva. Prima della gara succedeva sempre questo, poi tornavo sotto la Sud dopo ogni gol. Era più dura quando segnavo sotto la Curva opposta, ma la gioia di abbracciare i tifosi era troppa.

Per concludere. Con la Juve al primo posto, quali squadre secondo lei completeranno il podio?

Secondo me la Roma e il Napoli, ma occhio anche alle milanesi.

Federico Leoni

Foto fonte StoriediSport.it

 

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